Quando la meteo ti salva la vita: l'arte delle previsioni
Altro che conversazioni da bar: le previsioni meteo, come quelle diramate dalle reti SSR, sono diventate di rilevanza sistemica. Consentono infatti alla società di prepararsi all’insorgere di eventi meteorologici estremi e contenerne al minimo i danni.
«Il fronte temporalesco si sta avvicinando», ha esclamato ultimamente con un tono così conciliante da far sembrare l’informazione una buona notizia. «Nella prima parte della giornata», ha poi proseguito il meteorologo della SSR, «avremo tempo variabile soprattutto al nord delle Alpi, con ampie schiarite alternate a precipitazioni sparse, in parte di carattere temporalesco!»
Da diciassette anni ho una relazione stabile. Con la meteo. Ogni mattina, poco prima delle otto, la mia radiosveglia diffonde l’allegra voce di un meteorologo. Mi dà sicurezza sapere come andrà la giornata, almeno dal punto di vista meteorologico. Nella vita non si può pianificare tutto, neppure il bel tempo. Ma così, perlomeno, ho la possibilità di portarmi un ombrello, anche solo per precauzione.
Il fatto che ogni mattina la meteo mi metta di buon umore è soltanto un piacevole effetto collaterale di un servizio molto più ampio a favore della collettività. Non dimentichiamo che previsioni meteorologiche affidabili facilitano la pianificazione in agricoltura, nei trasporti e nel settore del turismo. Evidenziare l’insorgere di eventi ricorrenti di una certa portata sensibilizza inoltre l’opinione pubblica sui cambiamenti climatici. Ma cos’è in sostanza un bollettino meteo? Come nasce? E soprattutto: come possiamo servircene?
Dalla buca lettere al tetto dello studio meteo
Il primo bollettino meteo nazionale fu diramato nel 1881 – e consegnato per posta. La pagina, in formato A3, era destinata a una cinquantina di abbonati, e a volte veniva recapitata solo dopo che gli eventi meteorologici previsti si erano prodotti.
Oggi sono circa 700 000 i telespettatori che ogni sera guardano le previsioni mandate in onda dal «tetto della meteo» di Zurigo. Dal 1992 le previsioni vengono trasmesse come format indipendente dal telegiornale e dal 1995 dispongono di una propria redazione presso la SSR. 15 collaboratori producono le previsioni del tempo per tutte le emittenti radiofoniche e i notiziari regionali nonché per l’app meteo SSR e i canali dei social media.
«Le previsioni del tempo hanno un valore immenso sia a livello economico che sociale», afferma il climatologo Reto Knutti del Politecnico federale di Zurigo. «Con una previsione del tempo di qualità è più semplice prendere delle decisioni, pianificare… e anche salvare vite umane.»
Il supercalcolatore genera le previsioni
Per realizzare delle previsioni del tempo affidabili i meteorologi della SSR lavorano fianco a fianco con MeteoSvizzera, l’Ufficio federale di meteorologia e altri centri di raccolta di dati. MeteoSvizzera dispone di cinque radar distribuiti su tutto il territorio nazionale che registrano le precipitazioni e la formazione di nuvole e venti emettendo onde elettromagnetiche e misurando il segnale re-irradiato. Vi sono inoltre cinque stazioni meteo che misurano temperatura, umidità, pressione atmosferica e velocità e direzione del vento. Questi dati vengono trasmessi in tempo reale a un supercalcolatore a Lugano e inseriti in modelli informatici.
Questi modelli utilizzano complesse equazioni matematiche per simulare i movimenti dell’atmosfera e prevedere come evolverà il tempo. MeteoSvizzera pubblica le sue previsioni e la SSR utilizza i dati per realizzare le cartine isobariche e i bollettini meteo.
La meteo accomuna
Jürg Ackermann lavora nella redazione meteo dal 2019. In precedenza ha conseguito un master in scienze atmosferiche. La laurea in scienza naturali è uno dei requisiti per l’assunzione a SRF Meteo. «Già da bambino ero affascinato dal tempo», ricorda Ackermann. «Durante i temporali uscivamo tutti in terrazza a scrutare attentamente i fulmini e ci eccitavamo ad ogni tuono.»
La meteo è uno dei pochi argomenti che interessano tutti e la radio è uno degli strumenti più veloci per diffondere le informazioni. Ackermann ricorda di aver già messo in guardia sul fondo stradale ghiacciato quasi in contemporanea con la prima segnalazione di incidente dovuto al ghiaccio.
Prima di ogni programma meteo Ackermann e i suoi colleghi analizzano le varie previsioni dell’Ufficio federale e individuano quelle più probabili. Le previsioni della SSR sui parametri locali al suolo, come i valori minimi e massimi, la probabilità di precipitazioni o i venti locali, sono spesso molto accurate.
«Le previsioni del tempo sono diventate di importanza sistemica e pertanto devono soddisfare elevati criteri di qualità», spiega Reto Knutti. «Il bollettino meteo deve funzionare, anche in caso di terremoti, mancanza di corrente elettrica o addirittura attacco missilistico.»
Un’organizzazione da sola non potrebbe sobbarcarsi l’onere assunto da MeteoSvizzera per elaborare una simile mole di dati. Solo la manutenzione delle apparecchiature di misurazione, ad esempio in caso di danneggiamento o distruzione dovuti a grandine o tempeste, costa svariati milioni di franchi all’anno. «Senza contare la parte matematica», prosegue Knutti. «Il Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine (ECMWF) ha una capacità di memorizzazione di 330 terabyte, il che equivale grossomodo al consumo di dati di 330 computer domestici.»
Dalla scienza alla gente
Previsioni del tempo precise e accurate sono molto più di una raccomandazione a portarsi un ombrello. In casi estremi possono salvarti la vita. «Sebbene la popolazione svizzera sia aumentata sensibilmente, negli ultimi decenni il numero di danni causati dal maltempo o da catastrofi naturali è rimasto molto constante», afferma Martin Heggli, responsabile dei media all’Istituto per lo studio della neve e delle valanghe SLF di Davos. È in parte merito di cellule di crisi molto efficienti, ma il tutto parte da un bollettino meteo. «Una previsione del tempo precisa e accurata ha un valore molto elevato per la società», sottolinea Heggli. «Spesso non ci rendiamo nemmeno conto che non si tratta di una cosa scontata. Ad esempio il fatto di prevedere le tempeste tropicali negli Stati Uniti con una settimana di anticipo e poter così evacuare le persone.»
L’Istituto per lo studio della neve e delle valanghe lavora spalla a spalla con la SSR. Calcola, ad esempio, le previsioni di precipitazioni nevose che la SSR utilizza per diramare il suo bollettino delle nevicate. «La SSR è un vettore importante per trasmettere le nostre informazioni alla popolazione», conclude Heggli.
«Voce ufficiale unica»
Se le condizioni meteorologiche generano situazioni di crisi, in Svizzera si applica la regola della «voce ufficiale unica». A partire dal grado di pericolo 4 la Confederazione emette un comunicato ufficiale di allerta, che deve essere pubblicato da tutti i media pubblici e privati esattamente con lo stesso tenore.
A titolo di paragone: la Germania non dispone di un simile sistema di allerta e neppure di una rete di sirene tanto capillare su tutto il territorio nazionale. Dopo la Seconda guerra mondiale molte sirene sono addirittura state smantellate. Nel 2021, quando le inondazioni nella valle dell’Ahr hanno causato la morte di centinaia di persone, non è stata colpa di previsioni del tempo errate. «In Germania le autorità non hanno alcuna procedura da seguire per allertare la popolazione in caso di catastrofi di questa portata», precisa Reto Knutti. «Ma è proprio questo tipo di comunicazione tra i vari organi e la popolazione a salvare vite umane.»
Dalle chiacchiere alla politica climatica
«In effetti le temperature ricordano piuttosto quelle di fine settembre e non di metà luglio. Abbiamo massime di 18 gradi al nord, 22 gradi al sud delle Alpi. E ci troviamo nel mezzo di due fronti. Il primo, che causa ancora precipitazioni residue nella Svizzera centrale, si sta allontanando, mentre il secondo si avvicina da ovest convogliando masse umide che nel corso della giornata causeranno rovesci diffusi, soprattutto sul versante nord delle Alpi. Inoltre, un moderato vento da ovest porterà aria fresca.»
La voce di Jürg Ackermann è rassicurante, proprio come quella delle presentatrici e dei presentatori della meteo. Tuttavia, nel bollettino meteo si sta insinuando un messaggio dai toni cupi: il tempo è dominato dal caos, il cambiamento climatico è una realtà.
Se la meteo è stata a lungo un innocuo e noioso argomento di conversazione, recentemente ha assunto una forte connotazione politica. Quando si parla di canicola estiva si parla al tempo stesso di surriscaldamento climatico, siccità in altre regioni del mondo e responsabilizzazione del singolo. Un’evoluzione che traspare anche dai bollettini meteo. Secondo il climatologo Reto Knutti molti servizi meteorologici hanno iniziato a inserire informazioni circostanziate sul cambiamento climatico nelle previsioni del tempo. «La meteo è un canale privilegiato per mostrare alla gente le conseguenze concrete del cambiamento climatico.»
Nell’estate 2023 il settimanale Weltwoche aveva insinuato che SRF Meteo falsificasse di proposito i bollettini meteo per alimentare il panico climatico. «Non abbiamo assolutamente bisogno di attirare l’attenzione sul cambiamento climatico con informazioni o dati fasulli», precisa Ackermann. «Ci pensano già il clima e le condizioni meteorologiche a spingere i valori al rialzo!»
Pioggia di critiche per la nuova app Meteo
Gli elevati valori misurati di recente non sono l’unica fonte di critiche per SRF Meteo. Anche il nuovo design dell’app sulla meteo lanciato in marzo 2024 ha scatenato una moltitudine di reazioni negative. Si è puntato il dito soprattutto sulla visualizzazione a basso contrasto delle mappe bianche della Svizzera con nuvole bianche. In particolare le persone con problemi di vista avrebbero difficoltà a riconoscere i dettagli.
Una delle ragioni che ha portato al cambiamento era la bassa risoluzione e il limitato livello di dettaglio delle precedenti mappe verdi, come spiega il direttore di SRF Meteo Thomas Bucheli. «Siamo riusciti a superare queste limitazioni grazie a un set di mappe più fine e dai colori più neutri.»
Il collega Jürg Ackermann dice di riuscire a comprendere le ragioni delle critiche. Tuttavia: quando viene modificato l’aspetto esteriore le reazioni non mancano mai. «Abbiamo un approccio molto dinamico al feedback», prosegue. «Lo prendiamo sul serio, ne discutiamo e adottiamo gli aggiustamenti del caso.» Le mappe della Svizzera di recente sono state riposizionate su sfondo verde.
Un posto accanto a Pietro
Che un’azienda mediatica investa molto denaro in un servizio meteorologico non è per niente scontato. La gente di solito ha diverse app per le previsioni del tempo sul telefonino: che senso ha avere ancora dei meteorologi che commentano l’evoluzione sui media?
«Un bollettino meteo presentato da una persona è più accessibile», commenta Ackermann. «Se dico: ‹stasera avremo un forte vento da ovest per cui dovrò pedalare come un forsennato per rientrare in bici!› creo un punto di contatto e identificazione con tutti coloro che a loro volta rincasano in bicicletta. È molto più facile ricordare le previsioni se viene trasmessa anche una sensazione.»
E a volte, aggiunge Ackermann, per la gente al di fuori dello studio lui è come una fatina buona cui chiedere una giornata soleggiata. «Quando la gente viene a sapere che lavoro alla meteo a volte esclama: ‹Hai un posto privilegiato accanto a Pietro, hai sicuramente l’occasione di esprimere un desiderio!›»
E allora, funziona? Ackermann sorride. «Certo, all’incirca una volta all’anno!»
È chiaro che il tempo non è più soltanto un argomento di discussione, ma uno specchio del mondo che cambia. «La Natura ha sempre l’ultima parola», sentenzia Jürg Ackermann. «Ci mostra la forza dirompente che può essere liberata durante un temporale o una tempesta.» Ogni fenomeno meteorologico è un monito: l’unica costante è il cambiamento. Non ci resta quindi che preparare l’ombrello. »
Noemi Harnickell, aprile 2024