Non solo glamour e melodie pop: cosa porta l’Eurovision Song Contest alla società?
Nel 2025 sarà la Svizzera a ospitare l’Eurovision Song Contest. Un evento che fagocita milioni, ma che a detta degli esperti genera un valore aggiunto per la società. L’ESC contribuisce a creare valore, facilitare lo scambio culturale e la diversità. Forse però un interrogativo rimane: promuove anche la coesione sociale?
C’è chi lo definisce l’evento culto dell’anno, altri invece ritengono sia una manifestazione inutile, sfarzosa e farcita di musica scadente. Sull’Eurovision Song Contest (ESC) gli animi si dividono. Una cosa è certa: l’ESC è il maggior concorso di musica al mondo, seguito da un’audience di 150 – 200 milioni di persone. Nel 2025 il mega evento si terrà in Svizzera e la SSR ha l’onore (o l’onere, a seconda dei punti di vista…) di organizzarlo. Immediatamente dopo la vittoria di Nemo in Svezia le voci critiche hanno puntato il dito sui costi elevatissimi legati all’evento. Ma l’ESC ha anche dei risvolti positivi, crea del valore aggiunto per la società? E in caso affermativo, di che tipo?
Una vetrina per la Svizzera come destinazione turistica
Interrogativi che sono stati al centro dei lavori della Public Value Fest, tenutasi recentemente a Lisbona. Rappresentanti del mondo della ricerca, dell’insegnamento e delle professioni coinvolte si sono dedicati per vari giorni al tema del valore pubblico in un contesto paneuropeo.

Cosa porta il ESC? Della questione hanno parlato gli esperti della ESC Irving Wolther
e Emilie Demaurex (SRG) e Maria Ferreira della televisione portoghese sotto la direzione
di Timo Meinhardt (da sinistra a destra) ad un panel al Public Value Fest di Lisbona.
(Immagine: Freguesia de Estrela)
Alla discussione sull’ESC ha pure preso parte Maria Ferreira. La vicedirettrice del dipartimento Musica e arte della società mediatica portoghese RTP era nel team di produzione che nel 2018 ha organizzato l’ESC a Lisbona. Sa quindi perfettamente cosa può significare questo maxi-evento per il Paese che lo ospita, e quindi cosa può aspettarsi la Svizzera dalla manifestazione.
Maria Ferreira ha puntualmente sottolineato l’importanza dell’indotto e il potenziale turistico. «Uno dei nostri obiettivi strategici era di promuovere la città e l’intero Paese», ha affermato. Grazie a una stretta collaborazione con l’ente del turismo nazionale sono ad esempio stati prodotti dei filmati che mostravano un nuovo angolo del Paese per ogni brano partecipante. «In questo modo siamo riusciti ad avvicinare un vasto pubblico alle bellezze del Portogallo come meta turistica.»

Maria Ferreira, vicedirettrice del dipartimento Musica e arte della società mediatica
portoghese RTP (Immagine: Freguesia de Estrela)
In breve: «Grazie all’ESC siamo riusciti ad avvicinare un vasto pubblico alle bellezze del Portogallo come meta turistica.»
Lisbona ha inoltre avuto l’opportunità di posizionarsi come sito ideale per grandi eventi internazionali. Infine, secondo Maria Ferreira, per un certo periodo l’ESC ha creato numerosi posti di lavoro. «Oltre 1500 persone erano coinvolte nella pianificazione e realizzazione dell’evento.» Grazie alla sponsorizzazione e alle partnership la RTP ha potuto contenere l’impatto finanziario a un minimo. A bocce ferme la società di diritto pubblico ha chiuso i conti addirittura con un avanzo di circa quattro milioni di euro.
La spinta economica potenzialmente generata dall’ESC nella regione organizzatrice è pure stata oggetto di studio in occasione dell’edizione dello scorso anno a Liverpool. Secondo l’indagine, l’indotto per alberghi, ristoranti, commercianti e altre attività della città inglese è stato quantificato in entrate supplementari pari a 55 milioni di sterline. Lo studio ha pure messo in luce un forte impegno e una grande partecipazione da parte della popolazione residente, degli artisti e delle organizzazioni in generale, ad esempio sotto forma di volontariato o interesse per i numerosi eventi e programmi a margine dell’ESC.
Incentivare la vendita di televisori
Sin dalla sua prima edizione l’ESC è sempre stato più di un evento di glamour e musica pop. Già all’inizio il concorso era inserito in una cornice di valore aggiunto sia a livello economico che sociale, come è stato ricordato anche alla conferenza di Lisbona. «Dopo la seconda Guerra mondiale questa manifestazione ha per così dire chiamato a raccolta i Paesi d’Europa promuovendo la tolleranza e l’integrazione europea», ha spiegato il linguista e storico dell’arte tedesco Irving Wolther. E dire che il concorso era stato lanciato negli anni 1950 con ben altre intenzioni dalla European Broadcast Union (EBU).
«Il concorso avrebbe dovuto dare una spinta alla vendita di televisori», ricorda Wolther, famoso anche come dottor Eurovision dopo la sua tesi di dottorato sul tema. A tutt’oggi con l’ESC la EBU non vuole creare valore aggiunto per la società, bensì mandare in onda dal vivo un format televisivo di caratura mondiale. «E così facendo distanziarsi dalla concorrenza delle emittenti private.»
L’ESC come programma di scambio
Secondo il dottor Eurovision questo indirizzo commerciale non significa implicitamente che il concorso musicale non crei un valore aggiunto per la società, ad esempio, favorendo la coesione e lo scambio culturale. «Dal mio punto di vista l’ESC è una sorta di programma di scambio in pillole che ti permette di imparare qualcosa su un altro Paese, la sua cultura e la sua lingua.»

Irving Wolther, linguista e storico dell’arte tedesco (Immagine: Freguesia de Estrela)
Tuttavia, prosegue Wolther, l’evento sta rischiando di diventare una manifestazione di nicchia. «Se la diversità dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere viene enfatizzata troppo, è probabile che ampie fasce della popolazione non si sentiranno più rappresentate.» La EBU deve fare attenzione a che l’ESC non diventi uno «spettacolo musicale queer» destinato soprattutto alla comunità LGBTQ+. È quindi discutibile in che misura l’ESC promuova effettivamente la coesione sociale. Ciò che invece appare chiaro è che la gara canora può sicuramente generare un valore aggiunto per la popolazione in altri settori.
Massimizzare il valore aggiunto per la popolazione
La Svizzera punta a massimizzare il valore aggiunto per la società, ha affermato Emilie Demaurex, delegata della SSR all’incontro di Lisbona. «Ci adoperiamo per dare alle minoranze sia visibilità che la possibilità di esprimersi. Il nostro intento è quello di raggiungere e riunire una fascia tanto più ampia possibile della popolazione», prosegue la responsabile di progetto e incaricata del Dialogo con la società nel settore Public value. L’ESC è chiamato a promuovere la coesione nazionale, consentire un’esperienza culturale condivisa e presentare le diverse realtà di vita in Svizzera. Per raggiungere questo obiettivo, il potenziale valore aggiunto dell’evento per la società viene considerato fin dall’inizio, ha precisato Demaurex. «Dalla pianificazione e dal marketing alla realizzazione e alla valutazione dell’ESC: diversità, coesione e creazione di valore sono tenuti in considerazione in ogni singola fase.»

«Il nostro intento è quello di raggiungere e riunire una fascia tanto più ampia possibile
della popolazione.» Emilie Demaurex, Responsabile del progetto Valore pubblico
alla SSR. (Immagine: Freguesia da Estrela)
Tobias Hänni, luglio 2024