La parola al pubblico, tutti i giorni

Couleurs locales è una grande famiglia, la famiglia romanda in tutta la sua diversità. Il programma di attualità e prossimità della RTS, diffuso dal lunedì al venerdì poco prima del telegiornale delle 19 h 30, ha visto la luce il 24 agosto 2009. Grazie all’evoluzione tecnologica, dal 2017 la trasmissione viene presentata fuori sede, ed è quindi ancora più vicina al pubblico, chiamato regolarmente a intervenire.

Da quindici anni Couleurs locales cerca il contatto con gli abitanti della Romandia, porge loro il microfono e li accompagna alla scoperta delle ricchezze della loro regione. Dal punto di vista redazionale e tecnico si tratta di una vera e propria prodezza, di un piccolo miracolo quotidiano. Il programma viene girato il mattino, montato nel corso della giornata e diffuso alle 19 h su RTS 1. Ogni mattina verso le 8 h, quattro professionisti (regista, presentatore, tecnico del suono e cameraman) si ritrovano sul luogo definito per le riprese. La prima parte del materiale registrato viene inviata a Ginevra più o meno alle 10 h 30, la seconda segue circa alle 13 h 30. In tal modo resta abbastanza tempo per il montaggio, affinché tutto sia pronto per la diffusione su RTS 1 la sera stessa alle 19 h.

Succede a volte che la RTS inviti il pubblico a partecipare alla trasmissione, come il 31 gennaio 2024 a Vernier o il 5 giugno 2024 a Monthey. Una decina di persone ha potuto assistere alle riprese e tutta la popolazione è stata invitata la sera per vedere il risultato finale e partecipare a un dibattito.

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Couleurs locales è una boccata d’ossigeno prima del telegiornale.»
Rafael Poncioni, conduttore del programma
«Come a casa»

Come sottolinea Rafael Poncioni, conduttore del programma a Vernier, solitamente il pubblico è colpito da alcuni aspetti tecnici come le modalità ultraleggere di trasmissione dei contenuti o i tempi serrati di produzione. La gente apprezza molto anche la prossimità, elemento cardine della trasmissione, radicata nel cuore delle regioni con giornalisti attivi quotidianamente sul terreno. «Quando chiamiamo per annunciare il nostro arrivo molto spesso i nostri interlocutori ci dicono “venite, ci fidiamo di come trattate i temi d’attualità in questa trasmissione” e altri descrivono Couleurs locales come una boccata d’ossigeno prima del telegiornale.»

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I volti dell’équipe di Couleurs locales. Da sinistra a destra: (in alto) Rafael Poncioni, Carole Pantet, (in basso) Jessica Renaud, Maude Richon, Fabienne Pambianco Carella

foto: RTS

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Girare in pubblico è come essere a casa, in studio.»
Rafael Poncioni, conduttore

Registrare un programma in pubblico non cambia molto il lavoro di conduttrici e conduttori. Infatti il giornalismo di prossimità si nutre di contatti regolari con la popolazione. Ciò spiega perché i professionisti di questo settore escano quotidianamente dallo studio e svolgano la loro attività sul terreno. «Ovunque giriamo, il pubblico ci interpella, pone domande. Con un programma così abbiamo forse un po’ più di tempo da dedicare loro. A parte questo, girare in pubblico è come essere a casa, cioè in studio» precisa Rafael Poncioni.

Un sano equilibrio

Couleurs locales si posiziona come programma d’attualità locale per la Svizzera romanda. Sia il contenuto che le destinazioni sono pertanto definiti con cura ogni settimana da un’équipe composta, oltre che da chi presenterà il programma, da responsabili delle redazioni regionali e della produzionei. «Ci adoperiamo per trovare un sano equilibrio tra le differenti regioni della Svizzera francese e gli argomenti trattati», afferma la presentatrice Fabienne Pambianco Carella. Poi c’è tutto il lavoro di ricerca delle informazioni e degli ospiti, e lo script.

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Fabienne Pambianco Carella elabora progetti per la scuola elementare di rue des Prés a Bienne.

foto: Lucie Donzé

Considerato che la squadra non tempo da dedicare allo scouting è essenziale saper curare i contatti per limitare le brutte sorprese il giorno X. «Dedico molto tempo alle telefonate con i miei invitati, per stabilire gli aspetti da discutere e per metterli a loro agio», prosegue Fabienne Pambianco Carella.

Un’altra particolarità è che conduttrici e conduttori non presentano necessariamente i programmi girati nella loro regione di provenienza, al contrario. Questo aspetto offre uno sguardo diversificato sul tema trattato, con il o la giornalista che si cala nei panni di una qualunque persona della Svizzera romanda immersa in una realtà che non è la sua.

Una finestra sulla diversità

La stessa cura alla prossimità caratterizza il taglio dei reportage diffusi durante il programma. Couleurs locales non si limita a presentare l’attualità regionale, ma avvicina la lente alle peculiarità di ogni angolo della Romandia, ai tesori nascosti, come la ricchezza di un artigianato poco noto, e dà sempre la parola alla gente. Si tratta di una vera e propria finestra sulla diversità culturale, sociale, economica o politica della Svizzera francese. In questo modo i telespettatori hanno la possibilità di fare nuove scoperte, di approfondire la conoscenza del Paese e aprire porte solitamente chiuse al pubblico, come quella di una palestra tutta tinta di rosa.

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Fabienne Pambianco Carella (JRI RTS) intervista Yanick Jolliet (architetto municipale della città di Bienne) nella nuova palestra della scuola elementare Prés a Bienne.

foto: Lucie Donzé

Lo scorso 16 agosto Fabienne Pambianco Carella aveva appuntamento presso la nuova scuola elementare Prés a Bienne per realizzare un videoreportage in compagnia dell’architetto municipale Yanick Jolliet. La città ha rilevato l’edificio dell’ex fabbrica Mikron e lo ha trasformato in un complesso scolastico, un luogo dall’estetica particolare, una vera e propria «biennoiserie», per riprendere l’espressione usata da Yanick Jolliet.

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Fabienne Pambianco Carella (JRI RTS) provvede a «microfonare» Yanick Jolliet (architetto municipale della città di Bienne) poco prima dell’intervista.

foto: Lucie Donzé

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E molto interessante per il nostro lavoro avere un’opinione esterna, a volte critica.»
Yanick Jolliet, architetto municipale della città di Bienne

Per rendere il reportage il più realistico possibile, Fabienne Pambianco Carella ha aumentato il numero di inquadrature e di luoghi dell’intervista, spiegando costantemente al suo ospite le diverse fasi del lavoro e coinvolgendolo nella produzione. Secondo Yanick Jolliet, il giornalismo di prossimità offerto da Couleurs locales arricchisce il suo lavoro: «Lavoriamo in una sorta di compartimento stagno, ed è molto interessante avere un’opinione esterna, a volte critica, da parte di un giornalista, ad esempio.» Aumenta pure la visibilità del suo lavoro. Yanick Jolliet afferma di aver persino ricevuto richieste da parte di cittadini di visitare una particolare opera proprio a seguito di un’apparizione nel programma.

Lucie Donzé, agosto 2024

Commento

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