Una nuova sfida per l’industria indipendente dell’audiovisivo nella Svizzera italiana

Come un accordo tra l’industria svizzera del cinema e la SSR permette di produrre localmente film e serie di successo.

Quando la tranquilla Bellinzona, capitale del Canton Ticino, si trasforma nel set di una serie tv poliziesca: questa la grande sfida affrontata con la nuova serie «Alter Ego», diretta da Erik Bernasconi e Robert Ralston. Il progetto, frutto di un lungo lavoro di scrittura e preparazione, ha potuto godere di oltre 11 settimane di ripresa, coinvolgendo oltre 70 professionisti e professioniste del settore, più di 52 attori e 300 comparse e potendo contare sul sostegno di tutta la popolazione che l’ha accolto, tra le proprie strade e i propri palazzi. Ambientato durante il Rabadan, il carnevale che ogni anno a febbraio trasforma Bellinzona per una settimana e attrae appassionati da tutta la Svizzera, «Alter Ego» si addentra nei meandri più oscuri di una cittadina all’apparenza tranquilla e sicura, tenendo il pubblico sul filo del rasoio mentre una squadra di investigatori corre contro il tempo nel tentativo di fermare una serie di morti tragiche e misteriose.

Image

Il carnevale Rabadan

Frutto della collaborazione tra RSI e con Amka Films, una delle realtà produttive più longeve e di successo al Sud della Alpi, questo progetto si inscrive in una strategia più ampia, che mira a raccontare il nostro paese, le sue storie e la nostra società attraverso serie tv appassionanti e coinvolgenti, prodotte e poi diffuse in tutto il Paese nelle diverse regioni linguistiche.

«
‹Alter Ego› è il primo risultato concreto di un lungo e costruttivo lavoro di collaborazione e sostegno reciproco con le realtà produttive della nostra regione, e speriamo che sarà seguito da molti altri.»
Alessandro Marcionni, responsabile del settore Doc & Fiction RSI

«Quando nel 2019 abbiamo lanciato un concorso mirato a valutare progetti di serie televisive realizzate nella Svizzera italiana – dice Alessandro Marcionni, responsabile del settore Doc & Fiction RSI – abbiamo ricevuto oltre 160 candidature, a riprova di un fermento e di una creatività straordinaria nella Svizzera italiana. ‹Alter Ego› è il primo risultato concreto di un lungo e costruttivo lavoro di collaborazione e sostegno reciproco con le realtà produttive della nostra regione, e speriamo che sarà seguito da molti altri.»

«La collaborazione tra RSI e Amka Films è stata costantemente positiva e duratura nel corso degli anni», conferma Amel Soudani di Amka Films. «Con ‹Alter Ego›, questa collaborazione si è ulteriormente consolidata, offrendo ad Amka e alla regione l’opportunità di confrontarsi con una serialità ambiziosa. Ci auguriamo che questo tipo di progetti possano continuare nel tempo.»

L’industria dell’audiovisiva della Svizzera italiana si apre così a nuove fasce di mercato e continua a puntare sulla professionalizzazione e sulla crescita tanto delle figure tecniche che di quelle artistiche nella regione.
Sophie Toth, Produzentin von «Tschugger»

Dopo vari successi nazionali e internazionali nei principali festival cinematografici con lungometraggi di grande rilievo – sono molte le selezioni in eventi come Cannes, Berlino, Venezia, Locarno o Sundance, non fosse che negli ultimi anni -, l’industria dell’audiovisiva della Svizzera italiana si apre così a nuove fasce di mercato e continua a puntare sulla professionalizzazione e sulla crescita tanto delle figure tecniche che di quelle artistiche nella regione.

«Pacte de l’Audiovisuel»

Tali produzioni ad alta intensità di risorse sono possibili grazie al cosiddetto «Pacte de l’Audiovisuel». Dal 1996 questo accordo tra l’industria cinematografica svizzera e la SSR garantisce la produzione cinematografica svizzera autonoma e l’indipendenza dei produttori. «A differenza di altre istituzioni di finanziamento, la SSR non funge solo da promotore culturale, ma anche da coproduttore», spiega Sven Wälti, responsabile Film della SSR. I progetti sono quindi sostenuti finanziariamente e editorialmente.

La SSR segue lo sviluppo delle serie che coproduce e sostiene i film a monte della loro produzione. La qualità e la professionalità della società di produzione sono fattori importanti per decidere quali progetti riceveranno un sostegno finanziario e contenutistico, precisa Wälti. Ma anche una certa originalità e una buona storia sono criteri essenziali. «Naturalmente, è necessario anche un certo intuito, perché un film lo si può valutare solo a produzione conclusa», aggiunge. L’accordo sta dimostrando la sua validità: dal 1996 sono stati realizzati oltre 3000 film e più di 20 serie – una media di 140 coproduzioni all’anno.

Circa 32,5 milioni di franchi all’anno vengono iniettati dalla SSR nella produzione audiovisiva nel quadro del «Pacte» – per film e documentari cinematografici svizzeri, serie TV e altre esperienze multimediali che non esisterebbero senza la SSR. Tra i risultati più significativi, opere particolarmente apprezzate dal pubblico come «The Divine Order» (2017), «Grounding» (2006), «Wolkenbruch’s Wonderful Journey» (2018) e «Youth – La giovinezza» (2015).

Preferisci andare a un festival cinematografico piuttosto che stare sul divano davanti alla TV? In qualità di media partner, la SSR sostiene anche i festival cinematografici svizzeri nel quadro del «Pacte de l’Audiovisuel». Il «Pacte» consente inoltre il doppiaggio in tutte le lingue nazionali.

Nico Tanzi e Francesca Guicciardi, aprile 2023

«L’economia e la SSR sono sulla stessa barca»

Gli imprenditori di domani devono distinguersi per pensiero critico e curiosità. La SSR li accompagna in questo processo e stringe un sodalizio con le scuole professionali, affinché i giovani siano pronti ad affrontare il mercato del lavoro.   

Fai da te con contenuti e dati della SSR

Dalla meteo ai testi in tutti e cinque gli idiomi del romancio: un eldorado per i fanatici di database.

La SSR (RTS/RSI) figura nella Top 20 fra le imprese considerate più utili alla società.

Rega, Spitex e Pro Senectute occupano i primi posti della classifica. L’impegno a favore della società fa tendenza, spiega Timo Meynhardt dell’HSG, che cura la pubblicazione dell’«Atlante del bene comune».