Newstest: testare le competenze mediatiche in modo divertente
Distinguere le fake news dai fatti e le notizie dalla pubblicità: con il Newstest si può mettere alla prova il proprio modo di gestire le informazioni su Internet. Lo strumento, sviluppato in parte dalla SSR, è ora anche disponibile in una versione breve destinata alle scuole. Secondo le e gli insegnanti, rappresenta un’ottima risorsa per rafforzare le competenze mediatiche delle giovani generazioni.
Esiste un codice per le giornaliste e i giornalisti che definisce i loro diritti e doveri? Le notizie sulle consigliere e sui consiglieri federalisui membri del Consiglio federale possono essere pubblicate solo previe approvazione della Cancelleria federale? E Netflix e Spotify hanno un mandato di servizio pubblico?
Il Newstest, lanciato dalla SSR, dall’associazione Politools, dall’Istituto dei media dell’Associazione svizzera degli editori Schweizer Medien e dalla Fondazione Mercator Schweiz, propone complessivamente 28 domande di questo tipo. Il test digitale di autovalutazione verifica e promuove, in modo divertente, le competenze mediatiche di giovani e adulti. Le domande coprono cinque settori tematici («Navigare», «Valutare», «Verificare i fatti», «Partecipare alla conversazione» e «Conoscere e capire») e aiutano a verificare il proprio approccio alle notizie online. Alla fine del test vengono forniti strumenti pratici e consigli per rafforzare le proprie competenze mediatiche.
Studentesse e studenti di scuole professionali testano le proprie conoscenze in materia dei media.
SSR
Un test che apre gli occhi
Il test è nato nell’ambito del primo studio svizzero sulla competenza mediatica, «Die Medienkompetenz der Schweizer Bevölkerung» (disponibile in tedesco e in francese), e si basa su un modello tedesco. La SSR ha contribuito in particolare ad ampliarne la portata e si è occupata anche della traduzione nelle lingue nazionali.
«Il Newstest offre una prima panoramica del proprio livello di competenze mediatiche», afferma Carine Hunziker, responsabile della realizzazione tecnica presso Politools. «Apre davvero gli occhi a molte persone». Oggi le informazioni che circolano su Internet sono difficili da filtrare, anche per chi ha familiarità con i media. La disinformazione spesso si propaga più rapidamente di quanto si pensi.
Carine Hunziker è responsabile della realizzazione tecnica del Newstest.
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Sensibilizzare a un uso critico dei media
Dalla primavera 2025 è disponibile una versione breve del test, pensata per le classi scolastiche. Secondo le e gli insegnanti che lo hanno utilizzato in classe, il Newstest è uno strumento efficace per introdurre il tema delle fake news e rafforzare le competenze mediatiche delle studentesse e degli studenti. Lo conferma Sandra Uhlmann, insegnante presso il Berufsbildungszentrum di Olten. Secondo la sua esperienza, le e i giovani sono generalmente ben informati sull’esistenza delle fake news.
Afferma però anche che «Quando una notizia si allinea con le loro opinioni, tendono a crederci facilmente. Finché qualcosa rispecchia il loro pensiero, difficilmente la mettono in discussione». Per Uhlmann, il Newstest punta a sensibilizzare studentesse e studenti a un uso critico dei media .
Sandra Uhlmann è insegnante presso il Berufsbildungszentrum di Olten. Nell’ambito di miyidea.ch, ha contribuito a sviluppare ulteriori attività sul tema delle fake news.
Michi Steiner
Il test non solo mette in guardia chi vi partecipa dalle potenziali insidie, ma invita anche a un uso più responsabile delle informazioni. Ad esempio, viene mostrata una schermata con il titolo di un video sensazionalistico e viene chiesto: «Ricevi il video da un’amica fidata. Puoi inoltrarlo ad altri contatti senza prima averlo guardato?».
Seguono altre domande: Cosa fare se si inoltra il video ma si scopre che si tratta di informazioni false? Informare le destinatarie e i destinatari? Segnalare il video come falso su YouTube? Non fare nulla? Quest’ultima «non è una buona idea», spiega il test. «Potrebbe accadere che i tuoi contatti continuino a diffondere la notizia falsa. È quindi importante informarli».
Il Newstest non solo verifica le conoscenze di studentesse e studenti, ma li sensibilizza anche ai pericoli delle fake news.
SSR
Introduzione al tema delle fake news
Anche Philipp Käppeli ha effettuato il Newstest con una classe scolastica. Käppeli insegna presso il Gewerblichen Berufs- und Weiterbildungszentrum di San Gallo e ha utilizzato il test per introdurre il tema «Fight fake news».
«È un ottimo punto di partenza per spiegare il ruolo dei media», afferma l’insegnante. «Il test mostra che i media rappresentano il quarto potere e che incidono direttamente sulla nostra democrazia».
Successivamente, è importante approfondire il tema e, se possibile, coinvolgere esperte ed esperti. Käppeli ha invitato una giornalista in classe e ha potuto imparare anche lui qualcosa di nuovo. «Ci sono tante cose che spesso noi insegnanti non sappiamo», afferma. «I giovani, invece, ne sanno più di quanto non si creda!».
Philipp Käppeli ha utilizzato il Newstest con la sua classe per introdurre il tema delle fake news.
zVg
Le osservazioni di Käppeli trovano riscontro anche nello studio sulle competenze mediatiche: le giovani generazioni ottengono complessivamente risultati migliori rispetto a quelle più anziane. Käppeli non ne è sorpreso. «Le e i giovani sono cresciuti con Internet e potendo accedere a tutte le informazioni online, la mia generazione invece no».
Come complemento al Newstest, le e gli insegnanti possono proporre due attività di approfondimento sviluppate nell’ambito della myidea-Challenge «Fight fake news», promossa dal Centro svizzero per la mentalità e agire imprenditoriale (csMAI). Le attività servono a stimolare studentesse e studenti a ideare soluzioni per contrastare le fake news e la disinformazione. Le idee possono poi essere presentate alla myidea-Challenge «Fight fake news». La challenge e lo sviluppo di attività didattiche sul tema sono stati supportati dall’unità Public Value della SSR.
Carine Hunziker e Sandra Uhlmann presentano il Newstest durante un convegno sulle competenze mediatiche a Zurigo.
Michi Steiner
Più breve e più comprensibile
La nuova versione del Newstest, più breve, è stata pensata per essere facilmente integrata nei corsi e, soprattutto, per essere più comprensibile. Secondo l’insegnante Sandra Uhlmann, la versione originale risultava troppo lunga e, in parte, formulata in modo complesso. «Molte studentesse e molti studenti, per esempio, non capivano cosa fossero i ‹media indipendenti›. Di conseguenza, avevano difficoltà a rispondere alle domande».
«Il Newstest nella sua nuova versione breve affronta molte problematiche», afferma Susan Müller, vicepresidente del csMAI, che ha contribuito allo sviluppo delle attività complementari di «Fight fake news». «Ogni esercizio è ben studiato». Vengono fornite molte informazioni di base per aiutare a distinguere fatti, opinioni e fake news. «Il Newstest offre un’introduzione efficace e interattiva al tema delle competenze mediatiche. In combinazione con le attività e gli approfondimenti, le e gli insegnanti dispongono di un prezioso strumento per aumentare la consapevolezza sui pericoli che le fake news rappresentano per la nostra società» , afferma Müller.
Susan Müller è vicepresidente del csMAI e ha contribuito allo sviluppo delle attività complementari «Fight fake news».
SSR
Philipp Käppeli vorrebbe che il test affrontasse un altro tema cruciale: quello dell’IA. «Vedo sempre più giovani che utilizzano ChatGPT invece di cercare autonomamente le risposte online». Questo comporta sia opportunità sia rischi, che il Newstest potrebbe affrontare.
Noemi Harnickell, maggio 2025