«I dialetti valorizzano le identità locali»

La SSR pone in risalto il pluralismo linguistico della Svizzera trattando regolarmente il tema dei dialetti svizzeri nei propri programmi. Approfondendo le peculiarità regionali trasmette conoscenza, crea un senso di appartenenza e favorisce la coesione tra regioni linguistiche. Come nessun altro media sa fare.

A breve parleremo tutte e tutti soltanto in inglese? «Schafseckel» (insulto svizzero tedesco) significa davvero genitali di pecora? E cosa rivela della mentalità elvetica il suffisso «-li» aggiunto spesso in svizzero tedesco ai sostantivi? «Nessun altro media tratta in modo così ampio, approfondito e frequente tematiche relative a dialetti e lingue», afferma André Perler, redattore dialettale della SRF. È lui a gestire con altre tre persone la redazione dialettale della SRF che, in trasmissioni radiofoniche come «Schnabelweid», «Mundartrubrik» e «Schwiiz und dütlich», lascia ampio spazio alle nostre lingue (cfr. infobox). A queste si aggiungono le trasmissioni in diretta con la partecipazione del pubblico, articoli online e un podcast. Nel complesso, la SRF dedica ogni settimana almeno 75 minuti di trasmissione ai dialetti svizzeri.

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Il redattore dialettale SRF André Perler presenta regolarmente temi relativi a
dialetti e lingue.

SRF/Oscar Alessio

In questo modo, la SSR conferisce visibilità alla pluralità linguistica della Svizzera. Ma non solo: «I dialetti sanno di casa. Sono fondativi dell’identità e rafforzano il sentimento di appartenenza», spiega Marlies Whitehouse, professoressa all’Università di Scienze Applicate di Zurigo ZHAW su cui ricade il compito di scegliere la parola svizzera dell’anno.

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I discorsi in dialetto rivelano quali sono i temi importanti nelle singole aree linguistiche della Svizzera.»
Prof. Dr. Marlies Whitehouse, professoressa di Professional Literacy alla ZHAW.

«I discorsi in dialetto rivelano quali sono i temi importanti nelle singole aree linguistiche della Svizzera», prosegue Marlies Whitehouse. Una parola dell’anno per ciascuna delle quattro lingue nazionali viene scelta in collaborazione con la SSR ed è rappresentativa degli sviluppi sociali che si riflettono poi nella lingua. Ad esempio, nella Svizzera italiana nel 2024 si è classificato al primo posto il termine «non binario». Evidentemente personalità di successo come Nemo hanno stimolato un’ampia discussione su questo termine.

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Prof. Dr. Marlies Whitehouse, professoressa di Professional Literacy alla ZHAW,
che sovrintende alla scelta della parola svizzera dell’anno.

zVg.

«I contenuti dialettali e linguistici della SRF sono molto vari e abbracciano i settori della cultura, della scienza, della società, della politica e dell’intrattenimento», spiega André Perler. «In molti media l’uso del dialetto è solitamente legato all’intrattenimento e assume forme stereotipate, mentre la SRF si spinge oltre questi cliché. Ci sforziamo inoltre di rappresentare adeguatamente tutte le regioni e tutti i dialetti, lasciando spazio su una piattaforma nazionale anche ai dialetti meno parlati e meno conosciuti».

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Grazie al suo impegno verso le nostre lingue comuni, la SSR dà un prezioso contributo alla coesione sociale in Svizzera.»
Béla Rothenbühler, autore dialettale e vincitore del Premio svizzero di letteratura.

La SRF si avvicina allo svizzero tedesco anche come forma d’arte, ad esempio utilizzandolo nelle recensioni di libri. L’autore dialettale Béla Rothenbühler, che con il suo romanzo in svizzero tedesco «Polifon Pervers» ha vinto il Premio svizzero di letteratura ed è entrato nella short-list per il Premio svizzero del libro, sottolinea il valore dei dialetti come elementi costitutivi delle comunità: «Quasi tutte le persone in Svizzera sono interessate ai nostri dialetti. Grazie al suo impegno nei confronti delle nostre lingue comuni, la SSR fornisce un prezioso contributo alla coesione sociale in Svizzera».

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Bela Rothenbühler, autore dialettale

MarcoSieber

Svizzera romanda: «canette» o «chope»?

I dialetti sono importanti soprattutto nella Svizzera tedesca, ma non solo. La RTS ha contribuito ad esempio alla realizzazione del «Parlomètre», un atlante linguistico online che fornisce informazioni sulle particolarità linguistiche nelle regioni della Svizzera romanda. Dove si dice «cinq» per una birra grande? Dove invece «canette» o «chope»? Per la messa a punto del «Parlomètre», la RTS ha intervistato oltre 30’000 persone della Romandia.

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Mathieu Avanzi è professore all’Università di Neuchâtel e un co-ideatore
del «Parlomètre».

RTS

«A mio parere è fondamentale che la SSR si occupi dei dialetti e delle realtà linguistiche regionali, perché queste riflettono la diversità culturale della Svizzera e valorizzano le identità locali», afferma il linguista e co-ideatore del «Parlomètre» Mathieu Avanzi, professore all’Università di Neuchâtel.

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Dare spazio ai dialetti significa riconoscere che sono una ricchezza.»
Mathieu Avanzi, linguista, Università di Neuchâtel.

Nella Romandia, i dialetti e le parlate regionali del francese non sono mere varianti linguistiche: «Sono portatori di ricordi, convivialità e legame con la regione. Dare loro spazio significa riconoscere che costituiscono una ricchezza e coltivare una comprensione molto specifica della Svizzera, basata sul rispetto della diversità».

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Il «Parlomètre» mostra la diffusione d’uso dei diversi termini nella Svizzera francese.

Grafico: Mathieu Avanzi

RSI: di valli e dialetti

«Nella Svizzera italiana ci sono più dialetti che valli» afferma Carla Norghauer, conduttrice RSI. «Ma con la nascita della radio si è affermato una sorta di dialetto standard, plasmato dallo scrittore e poeta ticinese Sergio Maspoli, che noi chiamiamo il “dialett da la ferrovia”». È a questa lingua che ci si riferisce in genere nella Svizzera italiana quando si parla di «dialetto». Non per questo sono state mai dimenticate le varietà locali

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Il dialetto e la RSI sono indissolubilmente legati.»
Carla Norghauer, conduttrice RSI

«Il nostro dialetto e la RSI hanno una lunga storia comune», spiega la conduttrice. Da sempre la RSI sostiene e promuove il vernacolo locale, anche proponendolo regolarmente durante i programmi. Dagli anni ‘60 del secolo scorso, la radio Rete Uno dedica la domenica mattina alla cultura e alla musica popolare. «Da trasmissioni leggendarie come “La domenica popolare” sono nate pièce di teatro dialettale che trovano sempre uno spazio nel palinsesto televisivo, ma anche e soprattutto nel cuore del pubblico», sottolinea Carla Norghauer.

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Carla Norghauer, conduttrice RSI

RSI

«Il nostro dialetto e la RSI hanno una lunga storia comune», spiega la conduttrice. Da sempre la RSI sostiene e promuove il vernacolo locale, anche proponendolo regolarmente durante i programmi. Dagli anni ‘60 del secolo scorso, la radio Rete Uno dedica la domenica mattina alla cultura e alla musica popolare. «Da trasmissioni leggendarie come “La domenica popolare” sono nate pièce di teatro dialettale che trovano sempre uno spazio nel palinsesto televisivo, ma anche e soprattutto nel cuore del pubblico», sottolinea Carla Norghauer. Le opere dialettali sono un pilastro importante della televisione della RSI. Ma non solo: sono anche preziosi materiali di archivio. Per questo più volte all’anno RSI LA 1 ripropone il sabato sera le più belle perle del teatro dialettale, rinfrescandole con un tocco moderno grazie alle e agli ospiti che ricalcano le orme delle grandi attrici e dei grandi attori di un tempo. «Il dialetto e la RSI sono indissolubilmente legati».

Come si dice «Klimakleber» (attivista per il clima) in romancio?

La RTR è l’unica emittente a fornire il servizio pubblico per la «Svizra rumantscha», la Svizzera di lingua romancia. Anche in questa comunità linguistica relativamente piccola convivono molti dialetti diversi. Queste varianti sono riconducibili a loro volta a cinque idiomi. A differenza dei dialetti orali, questi cinque idiomi e la lingua standard Romancio dei Grigioni sono codificati in grammatiche e vocabolari. La RTR utilizza tutte e sei le varianti.
La RTR svolge inoltre un ruolo importante nell’evoluzione e nello sviluppo della lingua. Come si dice «Klimakleber» (attivista per il clima) in romancio? Per questi neologismi, la RTR si affida a una linguista interna, Marietta Cathomas Manetsch. Insieme alle redazioni, la linguista ha creato per «Klimakleber» la perifrasi «bloccavias per il clima» Ogni settimana dedica poi una trasmissione radiofonica di cinque minuti alle peculiarità linguistiche dei cinque idiomi.

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L’utilizzo di tutti gli idiomi da parte della RTR costruisce ponti, promuove la comprensione reciproca tra le comunità linguistiche autoctone e rafforza l’identità della popolazione romancia.»
Anna Serarda Campell, responsabile del reparto Cultura e Società presso RTR

Questi idiomi evidenziano differenze talvolta anche molto marcate. Per questo motivo, le persone che parlano romancio non si capiscono sempre al volo tra di loro. Su questi equivoci linguistici nella quotidianità romancia è stata realizzata dalla RTR perfino una serie di podcast. Per promuovere la qualità linguistica in questo contesto piuttosto complesso, la RTR offre internamente al personale alcuni input. «Il fatto che la RTR utilizzi tutti gli idiomi alla radio, in televisione e online costruisce ponti, promuove la comprensione tra le comunità linguistiche idiomatiche e rafforza l’identità della popolazione romancia», spiega Anna Serarda Campell, responsabile del reparto Cultura e Società presso la RTR.

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Anna Serarda Campell, responsabile del reparto Cultura e Società presso RTR.

Foto: Nicola Pitaro

Strumenti di traduzione per il romancio

È disponibile qui una panoramica dei vocabolari online e degli strumenti di traduzione per il romancio, alla cui creazione ha partecipato anche la RTR. I neologismi menzionati sopra vengono inoltre inseriti nel Pledari Grond, il dizionario online nella lingua standard Romancio dei Grigioni.

Mehr zum Rätoromanischen in diesen Artikeln:

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