L'importanza di esserci nelle situazioni di emergenza

La presenza dei media in caso di catastrofi e emergenze climatiche ha un ruolo importante. Quest’estate la RSI ha seguito da vicino le vicende drammatiche che hanno colpito Mesolcina e Vallemaggia dovute alle fortissime alluvioni. La presenza mediatica ha facilitato comunicazione tra le aree colpite ed il resto del paese, una cassa di risonanza che ha amplificato la solidarietà del resto della popolazione.

Nelle situazioni d’emergenza climatica i media hanno un ruolo tanto importante quanto delicato. I giornalisti ed i tecnici della comunicazione, dopo i servizi di soccorso, sono spesso tra i primi ad arrivare sul territorio che sta vivendo una situazione difficile. Il loro ruolo, in questi casi, è cruciale poiché sono i responsabili della comunicazione tra la popolazione toccata dalla crisi e il resto del paese. Una comunicazione che deve essere obiettiva ed evitare la spettacolarizzazione e la strumentalizzazione degli avvenimenti. Una comunicazione che ha il dovere di rispettare, sostenere e proteggere gli esseri umani colpiti da una catastrofe climatica. Sharon Bernardi, giornalista RSI e viceresponsabile dell’attualità regionale, negli ultimi due mesi, ha seguito da vicino le vicissitudini drammatiche vissute dal territorio della Vallemaggia e dai suoi abitanti.

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Crollo del Ponte di Visletto, Vallemaggia.

Sharon Bernardi, journaliste de la RSI et responsable adjointe des actualités régionales, a suivi et relaté les événements dramatiques survenus fin juin 2024 dans la région du Val Maggia au Tessin. De violentes intempéries avaient alors provoqué des inondations qui ont coûté la vie à onze personnes et causé d’incommensurables blessures psychologiques et des dégâts matériels.

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Per fortuna ci siete voi a raccontare quello che succede al nostro territorio, in un momento così complicato. La definizione più “sentita” di servizio pubblico» — Sharon Bernardi, giornalista RSI e viceresponsabile dell’attualità regionale»
Sharon Bernardi, journaliste de la RSI et responsable adjointe des actualités régionales
Gli operatori della comunicazione vivono la tragedia da vicino

«Ciò che ho visto quest’estate è quello che nessuno vorrebbe vedere: un disastro, di una potenza continua e ripetuta, che va raccontato prima e spiegato poi. Non mi era mai successo, in tanti anni di giornalismo», afferma Sharon Bernardi. Negli ultimi due mesi le sue visite al territorio colpito sono state numerose. All’inizio ha visto lo sgomento nei volti e nelle parole causato dalla furia della natura che ha reso irriconoscibile quel territorio, noto pietra per pietra a chi ci abitava; e il dolore incredulo per la perdita di amici o conoscenti. «Poi, giorno dopo giorno, con la consapevolezza che avanzava piano piano, è arrivata nelle persone che intervistavo la volontà di ripartire. La resilienza. Senza cancellare o accantonare l’accaduto, ma con la voglia di ricostruire.»

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Lostallo, comune duramente colpito dal maltempo.

Fare (bene) il proprio lavoro in contesti difficili

In situazioni d’emergenza anche le condizioni di lavoro sono precarie. «Abbiamo sperimentato, soprattutto durante i primi giorni, condizioni logistiche molto difficili, impegnative e complicate. In un territorio molto vasto sconvolto da tantissime frane», continua Sharon Bernardi. Tra le difficoltà pratiche sperimentate c’è stata prima di tutto quella legata agli spostamenti, con il ponte di Visletto distrutto e le strade rese impraticabili dai detriti. «Dapprima si andava a piedi, o si faceva autostop con telecamere in spalla».

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Abbiamo sentito sostegno dei media che è molto importante per la popolazione toccata.»
Renzo Mazzolini, abitante di Sorte, frazione di Lostallo stravolta dal nubifragio.

Un’altra sfida è stata quella dei collegamenti, spesso la rete di telefonia mobile non funzionava oppure la ricezione era instabile. «Occorreva, prima di ogni diretta, fare dei sopralluoghi per verificare se era possibile effettuare dei link di aggiornamento al Quotidiano o al Telegiornale. E questo anche in zone difficili da raggiungere, come la Val Bavona. Questo richiedeva molto tempo. Una volta la linea è caduta a pochi secondi dalla diretta, e mi sono trovata a correre avanti e indietro sulla passerella pedonale con il telefonino in mano in cerca del punto giusto per poter andare in onda».

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Mesolcina, una valle messa alla prova.

La casa di Renzo Mazzolini e della sua famiglia è stata colpita dalle intemperie
«Sebbene ora sia stata pulita e sia di fatto nuovamente abitabile la zona in cui sorge, per i prossimi due anni, è considerata zona rossa e potrebbe anche accadere che venga considerata inabitabile a tempo indeterminato». Ora Renzo Mazzolini si è spostato con la famiglia in una casa in affitto, che paga di tasca propria, a Lostallo. Vivono a 4 km dalla loro casa di Sorte, frazione di Lostallo duramente colpita dal nubifragio. Condivide che, per lui e le altre persone sfollate da Sorte, in tutto 15, si tratta di una condizione difficile da sostenere a livello materiale ma soprattutto emotivo. «L’incertezza ti tiene sulle spine e ti logora, impossibile viverla serenamente ma andiamo avanti con le nostre forte e la speranza che tutto torni come prima». Per l’abitante di Lostallo la presenza della RSI e dei media è stata importante. «Ha dato risalto alla targedia, facendo conoscere il problema a più persone e speriamo continui ad essere così e l’accaduto non venga dimenticato».

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L’impatto delle immagini trasmesse dalla televisione ha generato un sostegno e un’onda di solidarietà importanti.»
Nicola Giudicetti, sindaco di Lostallo.
La forza della solidarietà

«In questo contesto ho sentito un sostegno mai visto prima. C’erano i pompieri che venivano ad offrirci bottigliette d’acqua laddove non ne avremmo trovata, chi cucinava per i soccorritori ed i pompieri, chi ci offriva del cibo, il segretario comunale ci accompagnava in auto sui luoghi più devastati quando i collegamenti stradali erano riservati ai mezzi di pronto soccorso». Nonostante il contesto emotivamente difficile, la popolazione è stata disponibile.

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Sharon Bernardi, giornalista di RSI.

«Molte persone mi hanno avvicinata per raccontarmi quella loro notte, come l’avevano vissuta, cosa avevano visto. Uno dei due sindaci, ricordo, ha fatto l’impossibile l’indomani dell’alluvione per raggiungere in tempo il ponte di Visletto ed essere in diretta al Quotidiano». Soccorritori, pompieri e media, assieme alla popolazione locale che ha dimostrato una grandissima resilienza, hanno formato una vera e propria squadra operativa e solidale. «La presenza dei media è stata nel complesso un’esperienza positiva», racconta Nicola Giudicetti, sindaco di Lostallo, «abbiamo ricevuto molte attenzioni ed è stato impegnativo anche per il gran numero di richieste da parte dei media del Ticino e della Svizzera interna.

I rapporti con i giornalisti sono stati da buoni ad ottimi, con piacere in alcune occasioni li ho accompagnati nella ricerca delle immagini da filmare e condividere». La presenza dei media ha amplificato la solidarietà anche da parte del resto della popolazione che, attraverso i reportage mediatici, ha seguito da vicino le vicende dei connazionali. Un paio di settimane dopo gli eventi in Mesolcina le donazioni private avevano già superato il milione di franchi. La Catena della Solidarietà, che ha lanciato la campagna Maltempo in Svizzera, ha raccolto fino alla fine di gennaio 2025 più di 13 milioni. Numerosi comuni ticinesi hanno offerto appoggio economico a Vallemaggia e Mesolcina.

«
Racconta quello che vedi e prenditi sempre il tempo di scegliere con cura le parole.»
Sharon Bernardi, giornalista RSI e viceresponsabile dell’attualità regionale.
La responsabilità di raccontare la realtà in modo rispettoso, bilanciando sensibilità e professionalità

«Emotivamente e umanamente è stato impegnativo: non si può restare insensibili, ma si deve essere professionali», racconta Sharon Bernardi, «Mi è successo più di una volta di dover interrompere le interviste, perché la commozione strozzava ogni parola. Anche le mie». È successo con una coppia ai Piani di Peccia, che le descriveva la fuga di quella notte. È successo con lo specialista del Care Team che giornalmente assisteva le persone sotto shock e che lui stesso piangeva davanti alle telecamere.

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Nicola Giudicetti, maire de Lostallo.

«Mi sono interrogata più volte sul senso e sulla forma di ciò che facevo quotidianamente. E ho portato con me ogni giorno le parole che mi disse un collega giornalista, quando ero agli inizi: «Racconta quello che vedi e prenditi sempre il tempo di scegliere con cura le parole». È quello che ho cercato di fare, senza cadere nella televisione del dolore o nel protagonismo».

Keri Gonzato, ottobre 2024

Uno spazio speciale dedicato a Mesolcina e Vallemaggia

Il 2 di settembre la RSI su LA 1 ha dedicato una serata importante alla Mesolcina e alla Vallemaggia. Una diretta da Cevio, Prato Sornico e Sorte (Lostallo), alcuni dei luoghi colpiti dal maltempo tra la notte di venerdì 21 giugno, data dell’alluvione in Mesolcina, e quella del 29 giugno, quando ad essere colpita è stata l’Alta Vallemaggia. Due eventi catastrofici che hanno portato via undici vite e causato ferite emotive e danni materiali incalcolabili. Le dirette hanno coinvolto Wanda Dadò, sindaca di Cevio; Gabriele Dazio, sindaco di Lavizzara; il Consigliere di Stato Claudio Zali; Andrea Pedrazzini, geologo cantonale; Marco Gaia, responsabile del settore Previsioni e consulenze MeteoSvizzera; Fiorenzo Dadò, coordinatore del Comitato di crisi Vallemaggia e Diego Rodoni, direttore della Divisione delle costruzioni del Dipartimento del Territorio. Sharon Bernardi, da Prato Sornico, ha dato spazio alle testimonianze degli abitanti della zona, dalla val Bavona a Piano di Peccia. Dalla Mesolcina, il giornalista Davide Paggi ha invitato a parlare, oltre agli abitanti del luogo, il sindaco Nicola Giudicetti, sindaco di Lostallo; la Consigliera di Stato e presidente della Conferenza dei governi dei cantoni alpini Carmelia Maissen e Luca Plozza, dell’Ufficio foreste e pericoli naturali dei Grigioni. Oltre a rievocare gli eventi, commemorando le vittime, la serata è stata uno spazio per parlare di ricostruzione e di futuro, in attesa di risposte sulla pianificazione degli interventi e sugli aiuti finanziari da parte delle istituzioni cantonali e dalla Confederazione.

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