Contro la polarizzazione e il fossato città-campagna: come la SSR contribuisce alla coesione sociale

In Svizzera il collante sociale si sta sgretolando. Come siamo arrivati a tanto? E cosa può fare la SSR per lenire il problema? Un recente sondaggio realizzato da gfs.bern evidenzia che la popolazione non ha dubbi: la SSR è indispensabile per la coesione nazionale, soprattutto negli sforzi per contenere la polarizzazione politica.

Esserci gli uni per gli altri. Sentirsi parte di un tutto, comunicare apertamente e rispettare le differenze: per la gran parte della popolazione svizzera la coesione sociale è importante – ma se ne segue l’evoluzione con preoccupazione. A seconda della fascia interpellata, l’impressione è che sia claudicante per non dire azzoppata. Il 70 per cento degli intervistati ritiene infatti che ora come ora la coesione sia a rischio.

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In aggiunta, quasi tre quarti affermano che questo indebolimento è in atto da diversi anni. È quanto emerge dal sondaggio condotto la scorsa primavera tra 2 338 abitanti di tutte le regioni linguistiche del Paese dall’Istituto di ricerca gfs.bern su incarico del dipartimento di Public value della SSR. I risultati confermano una volta ancora il quadro poco rassicurante della situazione sul piano della coesione sociale, già messo in luce da un sondaggio dell’Istituto di ricerca Sotomo, pubblicato lo scorso febbraio, e da un’inchiesta realizzata poco prima dall’Università di Lucerna. leggermente antecedente dell’Università di Lucerna. L’intento di Gfs.bern e della SSR non era solo scoprire cosa pensa la gente della coesione nazionale, ma anche capire come si colloca la SSR in questo contesto.

Informazione equilibrata: un importante freno alla polarizzazione

Dai risultati traspare chiaramente che il ruolo della SSR come collante sociale è incontestato. Il 90 per cento degli interpellati ritiene importante che la società di radiotelevisione abbia il mandato di promuovere la coesione nazionale. Il 72 per cento afferma che la SSR svolge un ruolo centrale nel contrastare le spaccature all’interno della società, in particolare per quanto riguarda la polarizzazione politica. «Considerato il dovere di diramare notizie equilibrate, l’azienda mediatica ha una posizione particolarmente adatta a fornire un contributo rilevante in tal senso», commenta gfs.bern nel rapporto sull’indagine. Una delle persone intervistate, che su questo punto aveva dato ottimi voti alla SSR, motiva così la sua valutazione: «La SSR cerca (e le riesce bene) di dare spazio ad opinioni diverse e mettere in luce posizioni contrastanti.» Questa informazione equilibrata e attenta ha un grande valore poiché si rivela un freno alla polarizzazione, che secondo il Rapporto sui rischi 2025 del WEF rientra tra i cinque maggiori pericoli per l’umanità.

Con quali offerte la SSR concretamente rafforzerebbe la coesione? I più citati nel sondaggio sono stati i programmi d’informazione, ma anche i forum di discussione e la copertura di grandi eventi e manifestazioni sportive. «La SSR crea momenti in cui tutta la popolazione può ascoltare o guardare gratuitamente le stesse cose: l’elezione del Consiglio federale, votazioni ed elezioni, partite di calcio, gare di sci, l’Eurovision Song Contest», sottolinea un intervistato. A detta della popolazione, invece, le trasmissioni di intrattenimento e di musica folcloristica avrebbero un peso irrisorio per la coesione sociale.

«Un aiuto alla comprensione»

Il sondaggio approfondisce inoltre i diversi aspetti della coesione sociale, un concetto di per sé alquanto sfaccettato. Interrogarsi su cosa mantenga unita una società è una delle domande più rilevanti e al tempo stesso più complesse nella ricerca sociologica. Gli intervistati, cui è stato chiesto quali siano a loro modo di vedere le principali spaccature. le individuano in particolare tra le diverse posizioni politiche, tra i ceti sociali, tra persone con e senza un passato migratorio e tra città e campagna.

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La maggioranza degli interpellati afferma che attualmente la SSR è in grado di contribuire a colmare il fossato tra persone di schieramento politico diverso e tra popolazione urbana e rurale. Anche l’impegno a favore della coesione nazionale, tra le regioni linguistiche e i sessi ottiene giudizi positivi da una fetta considerevole di intervistati. Una persona interpellata ha motivato la sua percezione positiva delle prestazioni della SSR con il fatto che vengano regolarmente tramessi programmi su persone debilitate, ad esempio a causa di una malattia. «Viene mostrata la loro vita giorno per giorno. Ciò aiuta ad immedesimarsi negli altri e a comprenderli.»

Potenziale di miglioramento: si auspica più visibilità per la «gente comune»
In base al rapporto, la popolazione individua «margini di miglioramento» nel favorire la coesione tra le classi sociali e le persone con e senza passato migratorio. «In Svizzera gli aspetti legati alla diversità sono molto presenti», puntualizza un intervistato. Sarebbe bello se il programma fosse maggiormente ispirato alle forme di diversità esistenti in tutta la popolazione. Una persona della Svizzera romanda ha segnalato che la RTS, a differenza dell’offerta in lingua tedesca, appare un po’ elitaria e non riserva abbastanza spazio alla «gente comune»: «Sarei contento se avessero la possibilità di esprimersi non sempre e solo i superiori, ma anche gli operai e gli impiegati.»

Contraltare, bussola e pilastro della democrazia

I risultati mostrano anche come la gente percepisce la realtà mediatica in Svizzera. I media pubblici e privati sono apprezzati come fonti d’informazione e godono della fiducia del pubblico, a differenza dei social media o dei blog. Inoltre, i partecipanti al sondaggio non hanno dubbi sulla necessità assoluta di avere media indipendenti: fanno da contraltare alle spaccature della società, fungono da bussola in un mondo sempre più complesso e non da ultimo sono un pilastro portante della democrazia in Svizzera.

Malolo Kessler, ottobre 2025

Commento

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